Perché progettare un nuovo servizio ambulatoriale delle dipendenze?

L’idea di progettare un Servizio Multidisciplinare Integrato (S.M.I.) nasce da una domanda interna alle organizzazioni con le seguenti motivazioni/intenzioni:

  • attivare servizi ambulatoriali che siano integrati con il contesto territoriale e con i servizi residenziali degli enti promotori;
  • rispondere ai bisogni delle persone in maniera innovativa, con un forte spirito di accoglienza;
  • farsi carico dei nuovi bisogni emergenti, con particolare riferimento alle “dipendenze comportamentali”;
  • attivare un servizio ambulatoriale in stretta connessione con le comunità terapeutiche affinché entrambe possano contaminarsi per migliorare la capacità e l’efficacia degli interventi a favore del benessere delle persone target.  

L’impulso a progettare nasce anche da forti spinte/domande esterne:

  • a livello regionale la Regione Lombardia è l’unica Regione in Italia che nel 2003 percepisce l’Accordo Stato-Regioni del 1999 che apre l’accreditamento dei servizi ambulatoriali delle dipendenze anche al privato sociale;
  • a livello locale l’Asl di Brescia inizia una profonda riorganizzazione del sistema locale delle dipendenze con l’obiettivo di creare servizi sempre più specializzati e specifici e di ridefinire la geografia degli stessi servizi.

Quindi l’idea nasce da un bisogno interno di alcune organizzazioni di mettersi in gioco nella cura ambulatoriale delle dipendenze, portando all’interno degli S.M.I. le competenze, le conoscenze, il know-how maturati in decenni di gestione dei servizi residenziali, delle comunità terapeutiche, dei servizi di prossimità, della riduzione del danno, e della prevenzione universale e selettiva all’uso/abuso di sostanze legali ed illegali. Sin dall’inizio l’idea viene presentata e discussa con l’Asl di Brescia, in particolare con il Direttore Generale Dr. Carmelo Scarcella, per attivare un nuovo servizio integrato con quelli esistenti, flessibile e in grado di rispondere ai bisogni del territorio.

Riassumendo possiamo mettere a fuoco i seguenti elementi della domanda (chi chiede, cosa chiede) e del contesto (quali vincoli, quali opportunità):

  • Gli enti accreditati delle dipendenze (cooperativa di Bessimo, cooperativa il Calabrone e cooperativa Gaia) vogliono cogliere l’opportunità di rendersi utili anche a livello ambulatoriale e non solo residenziale, con la convinzione che l’unione di diverse realtà storiche nel trattamento delle dipendenze possa generare un certo grado di innovazione nei servizi ambulatoriali;
  • Importanza ed esigenza di creare una differenziazione di risposta, non solo con servizi diversi, ma anche con enti gestori diversi (pubblico e privato sociale), riducendo il rischio che gli S.M.I. vengano monopolizzati da un unico ente accreditato del privato sociale;
  • Desiderio da parte di alcuni operatori di uscire dalla routine e di progettare qualcosa di nuovo;
  • La Regione Lombardia decreta la possibilità che il privato sociale possa gestire anche i servizi ambulatoriali delle dipendenze e spinge fortemente gli enti accreditati ad attivare i Servizi Multidisciplinari Integrati, con l’obiettivo di creare competizione e concorrenza tra pubblico e privato come elementi cardini per l’innovazione del servizio pubblico;

L’Asl di Brescia attiva una riorganizzazione del sistema locale delle dipendenze con la necessità di creare nuovi servizi, come dal piano di riorganizzazione del Direttore Generale Dr. Scarcella, con l’ipotesi di trasformare due Ser.T. in NOA, Nucleo Operativo Alcologia.