La nostra mission nasce da un lungo percorso che cercheremo di sintetizzare utilizzando alcune parole chiave che ci hanno accompagnato nella costruzione della progettualità del nuovo S.M.I. Gli Acrobati, di seguito elencate: Di seguito alcune parole chiave attorno a cui verrà costruito il progetto dello S.M.I.:

  • Accoglienza e solidarietà. Il valore dell’accoglienza, della vicinanza, dell’essere insieme a e non solo insieme per…l’altro, sono concetti che in questi anni hanno caratterizzato il lavoro delle cooperative fondatrici (Bessimo, Calabrone e Gaia) e che devono rimanere al centro dell’approccio terapeutico-riabilitativo con le persone tossicodipendenti anche all’interno di uno S.M.I.
  • Lavorare con le persone affette da dipendenze patologiche per far emergere il bisogno della persona, il proprio funzionamento con i suoi limiti, ma anche e soprattutto con le risorse personali, familiari e sociali per affrontare le sfide della vita. Un empowerment che non può limitarsi alla persona ma che deve essere esteso ad una comunità caratterizzata dall’inclusività e dalla capacità di attivare risorse per farsi carico di parte dei problemi; parliamo dunque di empowerment sociale
  • Capacità costante nel tempo di leggere le evoluzioni dei fenomeni e di saper proporre nuove risposte. Questo significa avere una struttura flessibile e in grado di mettersi in discussione. Inoltre richiede di mettere al centro le sperimentazioni (rispetto alle modalità di erogazione del servizio, rispetto ai bisogni emergenti, rispetto alle nuove forme del fenomeno, …)
  • Collaborazione/integrazione. Capacità di attivare scambi e collaborazioni con una pluralità di soggetti (pubblici e privati). Significa lavorare per la realizzazione di patti sociali, in cui alcune funzioni decisionali sono delegate e/o condivise con soggetti terzi (istituzionali e non). Ma al tempo stesso riguarda anche la collaborazione e l’integrazione interna, tra i vari operatori, per realizzare un lavoro di squadra ed evitare la sofferenza e l’insicurezza della solitudine.
  • Territorialità. Pensare al servizio come a un soggetto parte di un territorio (logica dello sviluppo di comunità), attivare strategie per costruire radicamento e collaborazione con la dimensione territoriale. Il livello potrebbe essere provinciale e/o relativo ad una specifica zona.
  • Eticità. Strutturare un servizio che non sia autoreferenziale verso le realtà fondative. Capacità di porre al centro la persona con problemi di dipendenza e non la patologia. Capacità di integrare all’intervento sanitario un importante ruolo psico-sociale, nell’ottica di un approccio bio-psico-sociale.
  • Trasparenza e valutazione. Attivare programmi terapeutici individuali che possano essere monitorati e verificati periodicamente attraverso alcuni indicatori di esito (out come).
  • Flessibilità. Cercare di sviluppare un servizio la cui organizzazione sia realizzata sulla base della domanda e non esclusivamente sulla base delle esigenze interne (orari del personale, orari di apertura, tempistiche colloqui, ecc.).
  • Professionalità e formazione. La crescita professionale finalizzata al miglioramento degli interventi, all’innovazione, e formazione finalizzata anche al rinnovo della motivazione e alla prevenzione dal burn-out.

Il progetto di apertura dello S.M.I. Gli Acrobati, datato 4 ottobre 2010, è centrato sul metodo di lavoro più che sui contenuti, per meglio rispondere a una sfida lunga nel tempo.